Addio a Fausta Deshormes La Valle: giornalista, direttrice onoraria di "Femmes d'Europe", Premio Minerva, una vita per i diritti delle donne. Il ricordo di Marisa Rodano
Fausta ci ha immaturamente lasciate. È per tutte noi un grande dolore e una grave perdita. Ci ha lasciate con un messaggio di serenità e di speranza scrivendo parole semplici e ad un tempo splendide: "Cari amici, vi saluto, la vita è stata bella".
Amica carissima e sempre in trincea per le giuste cause. La ricordiamo assidua alle riunioni a casa di Daniela Carlà di Noi Rete Donne e poi a quelle dell'"Accordo per la democrazia paritaria"; ne rammentiamo, ancora negli ultimi mesi, fino alla fine, il puntuale impegno contro le discriminazioni a danno delle donne, contro le ingiustizie e le volgarità dei nostri tempi.
Si consenta a me però di ricordare anche la sua passata, preziosa attività nella Commissione Europea a Bruxelles, all'Ufficio di informazione per le donne.
Fausta Deshormes operava all'interno della Commissione Europea, che, come è noto, era titolare
dell'iniziativa legislativa, per promuovere la informazione sulla emanazione di direttive e raccomandazioni sui problemi femminili, sulla loro approvazione da parte del Parlamento e dal Consiglio dei Ministri, sulla loro applicazione nei diversi paesi membri. A tal fine ha curato per anni una preziosa rivista, "Donne d'Europa", che informava su tutte le direttive, le raccomandazioni europee in materia di parità e di diritti delle donne, e sulle più importanti notizie in merito nei singoli paesi.
Le Commissioni per le donne che si sono succedute nel Parlamento europeo dal 1979 in poi (La commissione per i diritti delle donne, presieduta da Yvette Roudy, la Commissione di inchiesta sulla condizione delle donne in Europa) non avrebbero potuto né nascere né lavorare senza il suo stimolo e il suo contributo, né si sarebbe riuscite ad istituire nel Parlamento Europeo la Commissione permanente per i diritti delle donne. Fausta aveva instaurato un rapporto di stretta collaborazione con le parlamentari europee, non solo informava, ma ci sosteneva e ci spronava.
Fausta non si limitò solo al suo lavoro istituzionale: fu lei a promuovere una rete di comunicazione tra le associazioni e i movimenti femminili nei paesi membri e a dar vita a una Lobby europea delle donne.
Le donne italiane devono sapere quanto il lavoro di Fausta abbia contato per il successo delle loro lotte per la parità, per le loro conquiste, per adeguare anche la legislazione del nostro paese.
Mi si consenta, infine, di ricordare la sua cortesia, la ospitalità della sua casa a Bruxelles, la sua irresistibile simpatia.
Addio Fausta! Ci mancherai, ma il tuo esempio di coerenza, tenacia e costanza nel perseguire ciò che ritenevi giusto ci sarà di sprone a continuare le nostre battaglie.
Nessun commento:
Posta un commento