
L’ultimo messaggio è quello del “White Christmas”, il bianco Natale, cioè il Natale pulito, inventato dal comune leghista di Coccaglio (Brescia) Si tratta di fare pulizia etnica, fino al 25 dicembre, andando a pescare in tutte le case gli immigrati non in regola, o non più, togliendo loro la residenza. E poi c’è il messaggio dell’ “Ambrogino”, con cui il comune di Milano ha premiato la squadra dei vigili che andava a caccia dei clandestini sugli autobus.
Ma ci sono altri messaggi. Il “processo breve” il premier Berlusconi se lo fa per sé, con ostentazione: tutto l’impegno del suo ministro e dei suoi avvocati messi in Parlamento è ora quello di aggirare la Costituzione scrivendo una legge che, senza veli, suonerebbe così: “Silvio Berlusconi non può essere sottoposto ad alcun procedimento penale”. Anche qui il mezzo è il messaggio; esso dice: Berlusconi è “il sovrano del popolo”, e pertanto è insindacabile, inviolabile e non punibile; che poi è il messaggio definitivo, finalmente svelato, della cosiddetta “governabilità”: chi riesce a farsi eleggere poi può fare quello che vuole e viene pulito anche il suo passato.
Insieme con questo è arrivato il messaggio che il ministro Bondi è andato a proclamare in TV: “la magistratura assedia la democrazia italiana”, il che vuol dire che il governo dichiara guerra alla magistratura; il sovversivismo delle classi dirigenti giunge qui fino all’orlo della guerra civile.
Poi ci sono i messaggi che le tasse sono un furto di Stato, che evaderle merita una legislazione premiale, che la corruzione non fa male e che per il resto gli italiani – disoccupati, licenziati, cassintegrati – si arrangino, tanto la crisi non c’è.
Di questi messaggi Berlusconi è la fonte, il cuore, il catalizzatore, la condizione, il garante. Messaggi che inesorabilmente diventano convinzione diffusa, cultura e senso comune, riflesso condizionato, vita quotidiana. E una società intera finirà per muoversi così, senza più neanche sapere che questi sono diventati i suoi parametri, i suoi moventi.
Per questo la permanenza di Berlusconi al potere è di per se stessa turbativa dell’ordine pubblico ed è un fattore gravemente inquinante della nostra comunità nazionale. È una lesione che diventa metastasi. Gli alti sondaggi non sono una legittimazione, sono un’aggravante. L’accanimento terapeutico con cui i suoi accoliti e alleati lo difendono, pur se non lo stimano e dissentono, si spiega solo col fatto che Berlusconi è il nome del loro stesso potere, e sanno che col voto, anticipato o no, esso finirà.
Dunque è giustificato non solo giudicare e criticare le politiche del governo, ma anche continuare a porre il problema personale del presidente del Consiglio, comprese le manifestazioni popolari come quella del 5 dicembre, perché la preoccupazione in almeno la metà del Paese è altissima, e il nostro sistema istituzionale, a causa della riuscita neutralizzazione del Parlamento, è rimasto privo di ogni strumento di difesa. E quanto alle nostre istituzioni educative, che potrebbero almeno lottare con altri e alternativi messaggi, in questo tempo hanno smesso di educarci.
Raniero La Valle
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