domenica 16 giugno 2024
L'INTELLIGENZA E' FINITA
Ci voleva papa Francesco per svelare la verità del G7 svoltosi in
Puglia e mostrare che il re è nudo, rompendo ogni consuetudine con l’andare a
un convegno di Potenti, Nello sfarzoso scenario di Borgo Egnatia, che non è un
borgo antico, ma un albergo di lusso edificato sugli scavi archeologici nel
comune brindisino di Fasano, è andata in scena una finzione (non solo il borgo
era finto), quella di un potere mondiale in capo a sette grandi Potenze
dell’Occidente (compreso l’orientale Giappone) che credono di avere in mano il
mondo e di poterne disporre a proprio piacimento e soprattutto di
rappresentarne il vertice di civiltà e di sapienza come se fossero il nuovo
Celeste Impero. Invece sono capaci solo di officiare i decrepiti riti della
guerra, portata fino alla soglia della guerra mondiale, perché la pace è
“indecente” come titola a tutta pagina la Repubblica, e di vegliare
sull’agonia di un mondo fuori controllo devastato dalla crisi climatica e
ambientale. Un assortimento di debolezze è stato in realtà l’esibizione della
potenza dei Grandi: c’era Biden che con gambe malferme e la sfida di Trump in
America ha promesso futura sicurezza all’Ucraina per i prossimi dieci anni, di
fatto accettando per l’oggi le conquiste russe del Donbass e della Crimea,
cosa che quando è chiesta da Putin è definita come una “resa”: ma sono stati
l’Ucraina e l’Occidente che hanno voluto che la partita si risolvesse non con
il negoziato (come era stato fatto a Istanbul) ma con la guerra, e nella
guerra c’è chi vince e chi perde, e la Russia, che doveva essere sconfitta
invece l’ha vinta. C’erano Macron e Scholz che a loro volta si erano trovati
con le urne piene di voti sovranisti e neo-nazisti di elettori che in Francia
e Germania privilegiano gli orrori del passato rispetto alle presunte virtù
democratiche dei signori della guerra di oggi. C’era la Meloni che usa le
effusioni degli Ospiti estatici di fronte ai paracadutisti che scendono dal
cielo con le loro bandiere, per rilanciare il mito dei Premier forti e
insindacabili, dimenticando gli esempi in corso di governanti inamovibili e
suicidi come Zelensky e Netanyahu. E prova di debolezza è stata anche la
generale sottomissione agli interessi geo-strategici degli Stati Uniti, che
prendendo Zelensky come mascotte e pifferaio tragico, ansioso com’è di
intestarsi la fine del mondo, vogliono giocare la partita della sconfitta
della Russia prima e della “competizione strategica” con la Cina poi (ma entro
il prossimo decennio). È nel bel mezzo di questo concentrato di debolezze e
velleità, che è esplosa la verità di papa Francesco: ma dove state andando?
Papa Francesco è arrivato sulla sedia a rotelle ma con gli occhi da fanciullo,
ha gridato: “il re è nudo”, e ha avvertito tutti i re della Terra che stanno
passando dall’umano al post-umano, avendo inventato un’Intelligenza
Artificiale che non si fa strumento ma si sostituisce all’intelligenza umana,
ed è molto più irragionevole e incontrollata di quella Naturale, tanto da
portare il mondo alla tempesta. La macchina, ha spiegato Francesco, è stata
addestrata alla scelta tra possibilità diverse, ma la decisione non si può
trasferire dall’uomo alla macchina, che è animata non dalla ragione e dallo
Spirito ma dall’algebra e dagli algoritmi. “Condanneremmo l’umanità a un
futuro senza speranza, se sottraessimo alle persone la capacità di decidere su
loro stesse e sulla loro vita condannandole a dipendere dalle scelte delle
macchine”, ha affermato il Papa, e perderne il controllo significherebbe
perdere la stessa dignità umana. Già lo si vede nei conflitti armati dove si
usano dispositivi come le cosiddette “armi letali autonome” quando “nessuna
macchina dovrebbe mai scegliere se togliere la vita ad un essere umano”. E noi
sappiamo che Israele ha affidato all’Intelligenza Artificiale l’individuazione
degli obiettivi da colpire, e ne ha uccisi 37.000, senza distinguere adulti e
bambini, e forse anche senza distinguere ostaggi da salvare e ostaggi da far
morire con i “terroristi”. Per non parlare poi dell’uso dell’Intelligenza
artificiale da parte dei magistrati, ha esemplificato il Papa, quando essi
nelle decisioni relative alla concessione dei domiciliari, chiedono a quel
cervello Innaturale di valutare la probabilità di recidiva dei condannati “a
partire da categorie prefissate (tipo di reato, comportamento in prigione,
valutazione psicologiche ed altro)”, rischiando “di delegare de facto a una
macchina l’ultima parola sul destino di una persona”, eventualmente in base
anche a “pregiudizi insiti alle categorie di dati - (come l’appartenenza a un
certo gruppo etnico) - utilizzati dall’Intelligenza artificiale”. In effetti
un uso incontrollato delle macchine che ci controllano non farebbe che
esacerbare la sottomissione dell’uomo alla cosa, che è la vera forma di
dominio dell’età moderna. È interessante riguardo a tutto ciò notare che
appellandosi allo scrutinio dell’etica per decidere i criteri con cui
utilizzare l’Intelligenza artificiale, il Papa non abbia invocato il “solo
insieme di valori globali”, considerati normativi dalla Chiesa cattolica, ma
abbia affermato che “nell’analisi etica possiamo ricorrere anche ad altri tipi
di strumenti” ovvero “trovare dei principi condivisi con cui affrontare e
sciogliere eventuali dilemmi o conflitti del vivere”. E infine l’indicazione
dello strumento universale di controllo: la politica, come alternativa e
“baluardo” contro l’espansione del paradigma tecnocratico. “Può funzionare il
mondo senza politica? Può trovare una via efficace verso la fraternità
universale e la pace sociale senza una buona politica? La nostra risposta è:
no! La politica serve! La grandezza politica si mostra quando, in momenti
difficili, si opera sulla base di grandi principi e pensando al bene comune a
lungo termine”, ha concluso papa Francesco. Così al G7, o meglio ai governi
della Terra, è stata posta una questione e affidata una cruciale
responsabilità al momento di questo nuovo cambiamento d’epoca: attenti a che
fare quando le macchine in sostituzione dell’essere umano stanno aprendo una
fase nuova nella storia del mondo, più ancora di quanto lo fece l’invenzione
della bomba atomica, che secondo papa Giovanni nella “Pacem in terris”
inaugurò una nuova “età che si gloria della potenza atomica”. Quanto sarebbe
importante che questo monito, che non fu avvertito allora nel deserto di
Alamogordo, fosse ascoltato ora, così come è risuonato a Borgo Egnatia!
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