martedì 6 dicembre 2011

E ora, la democrazia

di Raniero La Valle

Il 15 aprile 1994 Giuseppe Dossetti, di cui il 15 dicembre scorso abbiamo celebrato i quindici anni dalla morte, dall’ospedale dove era ricoverato a Bazzano scriveva al sindaco di Bologna una lettera per denunciare i pericoli a cui, con l’avvento della destra al potere, era  esposta la Costituzione repubblicana.
Prima di ogni altro Dossetti, che era stato un costituente sia nello Stato che nella Chiesa (a Montecitorio e al Concilio), aveva capito il senso globalmente eversivo del governo berlusconiano, che era allora appena agli inizi e aveva già detto di voler cambiare la Carta. Perciò il santo monaco
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domenica 27 novembre 2011

APPELLO CONTRO IL CULTO DELLA PERSONALITA’ NEI SIMBOLI ELETTORALI

Comitati Dossetti per la Costituzione

APPELLO CONTRO IL CULTO DELLA PERSONALITA’ NEI SIMBOLI ELETTORALI


   
I Comitati Dossetti per la Costituzione si rallegrano per la successione di governo da Berlusconi a Monti, che chiude un periodo in cui la Costituzione repubblicana è stata esposta a un rischio mortale, quale Giuseppe Dossetti aveva denunciato fin dal suo insorgere nel 1994, e propongono alla firma il seguente                                                                        
                                                    APPELLO 
                                                                 
Per mettere al riparo il sistema democratico dai mali contratti in questi anni e soggetti ad aggravarsi al di là della stessa persona del premier sconfitto, noi chiediamo che nella prossima riforma della legge elettorale, oltre al ripristino della scelta dei rappresentanti da parte dei cittadini e a una riforma equilibratrice dell’esorbitante premio di maggioranza previsto per la Camera, venga incluso il divieto di contrassegni di lista recanti un nome di persona. L’esperienza ha dimostrato come abbia alterato la qualità della vita democratica la personalizzazione della lotta per la guida politica del Paese, basata sul pregiudizio ideologico secondo cui il capo politico incorporerebbe in sé tutto il popolo, quando invece
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Legare Gulliver

di Raniero La Valle

Il fatto che tre autorevoli personaggi entrati nel governo avessero partecipato al convegno cattolico di Todi, ha fatto dire a numerosi commentatori non informati dei fatti che la nuova aggregazione di associazioni che si sarebbe realizzata a Todi aveva dato subito il suo frutto politico, segnando così il “gran ritorno” dei cattolici alla politica. In realtà Todi non prova niente, perché se alcune entità lì presenti, come Sant’Egidio e l’Università cattolica, sono approdate con i loro capi al governo, altre entità di rilievo come CL, pur presenti a Todi, dal governo sono contestualmente uscite. Con Berlusconi o contro Berlusconi sempre cattolici sono. Neanche dell’assemblaggio di Todi si può dunque parlare come di una omogenea componente politica cattolica, dalla quale resta peraltro ben distinta l’altra componente di tradizione “cattolico-democratica”, che infatti subito si è riunita in un altro convegno, ed è anch’essa presente con un suo autorevole esponente nel governo Monti.
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domenica 30 ottobre 2011

DAL 3 NOVEMBRE IN LIBRERIA


IL NUOVO LIBRO DI RANIERO LA VALLE

IL LIBRO
Racconto e glosse su fatti e figure del Novecento

«Oggi, passato più di un decennio dall’inizio del nuovo Millennio, siamo preoccupati per i giovani e per i figli dei loro figli che vivranno in questo secolo. Quello che possiamo fare è trasmettere loro gli attrezzi e le speranze che noi abbiamo avuto nel Novecento, sapendo però che saranno loro a decidere cosa farne, e anche come dotarsi di attrezzi nuovi. Ogni generazione ha le sue vie. Non si tratta perciò di lasciare ai nostri figli degli altarini alla Costituzione, al Concilio e alla contestazione, ma di dire il senso che queste cose hanno avuto per noi. E forse, riecheggiando una vecchia parola, potremmo dirlo così: queste sono le tre cose che rimangono: il diritto, la fede la libertà; ma di tutte più grande è l’amore».

Un percorso politico, un percorso di vita: Raniero La Valle ripercorre qui le tappe fondamentali della sua vita – dalla nascita sotto il fascismo alla democrazia, dalla direzione del giornale più autorevole della comunità ecclesiale italiana alla battaglia dei «cattolici del no» per il divorzio, dall’elezione come parlamentare della Sinistra Indipendente alle leggi sull’aborto e sull’obiezione di coscienza, dalle lotte per la difesa della Costituzione all'impegno per il rinnovamento della Chiesa – che hanno incrociato le grandi vicende della storia politica dell’Italia, e anche dell’Europa e del mondo.
Una vita spesa per il diritto, per la fede e per la libertà: i valori per cui Raniero La Valle si è battuto, che sono anche le eredità incompiute che dobbiamo raccogliere dal Novecento.

L’AUTORE
Raniero La Valle (Roma, 1931) è stato senatore e deputato della Sinistra indipendente per quattro legislature, dal 1976 al 1992. Giornalista, direttore dell’Avvenire d’Italia, cronista del Concilio Vaticano II, inviato della Televisione, direttore di “Vasti”, scuola di ricerca e critica delle antropologie, è ora Presidente dei Comitati Dossetti per la Costituzione. Ponte alle Grazie ha pubblicato Prima che l’amore finisca (2003); Se questo è un Dio (2008); Paradiso e libertà (2010); la Morcelliana ha pubblicato Coraggio del Concilio; Fedeltà del Concilio; Il Concilio nelle nostre mani; Mondadori Dalla parte di Abele; Feltrinelli Marianella e i suoi fratelli; Terre di Mezzo Agonia e vocazione dell’Occidente (2005).

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Ufficio stampa Ponte alle Grazie:
Matteo Columbo matteo.columbo@ponteallegrazie.it
tel. 02 34597632 – 349 1269903


Dal 3 novembre il libro si può acquistare in libreria oppure on line all’indirizzo www.ibs.it
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Perché dura

di Raniero La Valle (su "Liberazione" del 29/10/2011)

C'è una domanda che si aggira per l'Europa: come mai il giorno prima l'Europa ride di Berlusconi e del suo governo, e il giorno dopo freme di ammirazione dinnanzi alla lettera portata a Bruxelles dallo stesso Berlusconi, limitandosi a esprimere una certa incredulità sulla sua reale attuazione? La ragione è che quello di Berlusconi è un documento ideologico che porta alle estreme conseguenze l'ideologia monetaria e neo-liberista su cui l'Europa è stata fondata, ma che nessuno Stato europeo è riuscito finora veramente a realizzare. È il libro dei segni tatcheriano: ma appunto la Tatcher fu detronizzata in Inghilterra.
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L'ipotesi unitaria

di Raniero La Valle

La giornata mondiale degli “indignati” ha il significato di un passaggio di fase, come quello del 9 novembre 1989, quando fu aperto il muro di Berlino.
Infatti, come l’evento dell’89 diede il via alla globalizzazione di un capitalismo selvaggio, così le mille piazze del 15 ottobre, fino alla follia delle violenze squadriste di Roma, hanno rivelato una coscienza universale e diffusa dell’iniquità e della non ulteriore tollerabilità di tale sistema.
Al confronto l’analisi di Marx era certamente più scientifica, ma la sua ricezione nella consapevolezza comune era ben più ristretta delle dimensioni raggiunte oggi dalla protesta delle vittime del sistema, a cui sorprendentemente hanno dato sponda – e non è per niente una contraddizione – non pochi responsabili di questo stesso sistema, come grandi banchieri, grandi ricchi e grandi opinionisti e maestri di pensiero “borghesi”.
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sabato 24 settembre 2011

Lo spirito e la materia di Assisi

di Raniero La Valle


Ci sarà il 27 ottobre la salita delle religioni al monte santo di Assisi, per l’incontro ecumenico ed interreligioso indetto dal papa nel venticinquesimo anniversario di quel primo convegno dei leaders religiosi mondiali che fu promosso nel 1986 da Giovanni Paolo II, per la gioia di molti e il cruccio scandalizzato di altri, soprattutto uomini di curia e collaboratori a lui più vicini.
Tutte le religioni insieme: non è forse irenismo?
Il problema che esplose allora si ripropone anche oggi.
La scommessa sta tutta nel fatto che il mettere insieme in nome della fede, e non della politica o della cultura, rappresentanti di religioni e Chiese diverse, non venga messo sul conto di quel relativismo, anzi di quella “dittatura del relativismo”, che è il male strenuamente combattuto da Benedetto XVI fin dall’inizio e anzi dagli antefatti del suo
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venerdì 2 settembre 2011

Sciopero generale: adesione dei Comitati Dossetti per la Costituzione



I Comitati Dossetti per la Costituzione condividono le ragioni dello sciopero generale convocato dalla CGIL per il 6 settembre e partecipano alla giornata di mobilitazione nazionale contro questa manovra che, più che puntare al riequilibrio dei conti pubblici, approfitta della crisi finanziaria per manomettere i caratteri originali democratici e sociali della Costituzione italiana e per cancellare, sul piano simbolico, l'identità della Repubblica.

E’ fondamentale che dalla manovra venga eliminata la disciplina contenuta nell’art. 8, sui contratti collettivi aziendali, che, nulla avendo a che vedere con il riequilibrio dei conti pubblici, mira a
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sabato 23 luglio 2011

Povera Italia

di Raniero La Valle


Era cominciata con uno slogan baldanzoso, ottimistico, allegro, “Forza Italia”, che evocava gioie e vittorie, un po’ come la “gioiosa macchina da guerra” del Grande Distruttore Occhetto, e finisce con una esclamazione amara, che sta sulle bocche di tutti, in patria e all’estero, sui giornali e nelle Cancellerie, ed evoca frustrazione, dolore, sconfitte: “Povera Italia!”

L’Italia è diventata più povera nel lungo ciclo berlusconiano, le cui ultime convulsioni, ancora dettate dalla protervia e dall’arroganza di chi in nessun modo vuole lasciare un potere che più non gli compete, riempiono le cronache politiche, giudiziarie ed economiche di queste settimane estive. Ma questa povertà non è solo di denaro, non è solo delle famiglie, delle imprese, dei giovani che vedono isterilirsi il futuro. È una povertà più profonda. Sono le speranze che sono venute meno, è il senso di appartenenza a una stessa comunità politica che sembra perduto, a favore di quella lotta di tutti contro tutti che nell’attuale politica ha il suo modello ed il suo paradigma; è la stima in quanti rendono un servizio pubblico che è
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lunedì 18 luglio 2011

Il falso testamento

di Raniero La Valle

È un pessimo segno dei tempi il fatto che il Parlamento, non potendo occuparsi del bene del Paese rimasto in poche sporchissime mani, si sia incattivito nell’impresa di dettare norme su come morire. Costituzionalmente disabile, per come è stato eletto, a provvedere alla vita, si dedica alla morte. Il Parlamento lo fa non solo dettando per legge i termini della “morte naturale”, ma intromettendosi in quella sfera personalissima che una volta era il cosiddetto testamento spirituale, nel quale ciascuno pensava se stesso nel momento futuro della morte, per vedere quale fosse l’ultima parola da lasciare ai vivi. Di questa parola il legislatore si appropria, del testamento fa carte false, o anche carta straccia; si chiama testamento biologico, ma in realtà è l’atto di fede in cui una persona dice come crede nella vita: se crede che la vita non stia tutta nella vita fisica, sicché se si lascia questa non è la vita intera che si lascia; se crede alla distinzione tra nuda vita, vegetale o animale
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giovedì 30 giugno 2011

Perché i cattolici

di Raniero La Valle

Giorgio La Pira vota alla Camera dei Deputati
Resta da chiedersi come mai tra il maggio e il giugno di quest’anno c’è stato il grande ritorno dei cattolici alla politica, quale si è manifestato sia nei sorprendenti risultati delle elezioni amministrative sia nel quadruplice voto referendario. Ciò che è accaduto è che mentre nelle ultime sciagurate elezioni politiche il voto cattolico si era ripartito tra gli schieramenti e i partiti esattamente nelle stesse proporzioni in cui si era distribuito il voto degli italiani in generale, risultando perciò irrilevante, ora invece l’elettorato cattolico si è polarizzato nel voto “di liberazione” di città come Milano, Napoli, Cagliari e altre città del Nord, e si è concentrato nella valanga dei “sì”.
L’imponente spostamento di voti dalla Lega e dal Popolo della Libertà alle posizioni opposte, è spiegabile solo col mutato atteggiamento dei cattolici praticanti, del resto anticipato da un sondaggio commissionato dai “cristiano-sociali” alla SWG, da cui risultava che il 57-59 per cento dei cattolici praticanti provavano “disgusto per il comportamento di Berlusconi” o lo ritenevano “una vergogna per l’immagine del Paese” non potendosi separare vita
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giovedì 23 giugno 2011

I COMITATI DOSSETTI PER LA COSTITUZIONE ADERISCONO AI REFERENDUM ELETTORALI PASSIGLI-FERRARA-VILLONE

Roma - I Comitati Dossetti per la Costituzione aderiscono ai referendum sulla legge elettorale promossi da Stefano Passigli, Gianni Ferrara, Massimo Villone ed altri illustri esponenti della civiltà politica italiana, volti a ristabilire una vera rappresentanza parlamentare e a riscattare il sistema elettorale italiano dagli snaturamenti introdotti dalla riforma Calderoli. I referendum mirano infatti a restituire al popolo sovrano il diritto di eleggere i suoi rappresentanti, senza sovvertimenti maggioritari, senza reprimere il pluralismo politico in coalizioni forzate, e senza la abusiva investitura presidenzialistica di un capo che possa trasformare il mandato ricevuto in un diritto divino a governare in nome di una legittimazione populistica non più revocabile, come è avvenuto con Berlusconi.

I Comitati Dossetti per la Costituzione sosterranno il Comitato per il referendum e concorreranno alla raccolta delle firme.

Nel caso che il popolo sia chiamato alle urne prima che i referendum vadano a buon fine, i Comitati Dossetti per la Costituzione richiamano la loro proposta volta a realizzarne ugualmente gli obiettivi, attraverso la formazione di una larga coalizione di forze costituzionali, più ampia della coalizione necessaria a governare, capace di conseguire un risultato elettorale tale da vanificare e rendere inoperanti i meccanismi manipolatori previsti dalla legge vigente.

(Questo comunicato è firmato dal Presidente dei Comitati Dossetti, Raniero La Valle) Continua...

giovedì 16 giugno 2011

Sfiduciate le Camere

di Raniero La Valle

Tra le elezioni amministrative di maggio e i referendum del 12 e 13 giugno si è consumato il 25 luglio del regime. A tutti si è reso manifesto che il processo di liberazione non si è arrestato: la gente prende in mano la sua vita; la democrazia, solo che le vengano dati gli strumenti per funzionare, resiste, e proprio nel giorno in cui Berlusconi impegnava le scelte future dell’Italia promettendo a Netanyahu che si sarebbe opposta alla nascita di uno Stato palestinese non consentita da Israele, il governo precipitava in una gravissima crisi.

Sono almeno quattro i significati travolgenti del voto di giugno.
Il primo significato è naturalmente quello che riguarda i quesiti proposti. Sull’acqua avevano detto gli oppositori dei referendum che essa era e rimaneva pubblica, e perciò il voto era inutile; il solo
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mercoledì 15 giugno 2011

Documenti/ DOSSETTI LA PIRA E LAZZATI ALLA COSTITUENTE NELLA TESTIMONIANZA DI UN VESCOVO ITALIANO

Sull’opera di Giuseppe Dossetti, Giorgio La Pira e Giuseppe Lazzati alla Costituente Mons. Alessandro Plotti , Vescovo emerito di Pisa, ha reso il 26 maggio 2011 a una Tavola Rotonda organizzata a Roma dal Movimento Rinascita Cristiana, la testimonianza che qui pubblichiamo.

oooOOOooo

Giuseppe Dossetti e Giorgio La Pira
Molti cattolici che avevano combattuto su vari fronti l’esperienza fascista e la tragica esperienza della II guerra mondiale, che avevano preso parte, con convinzione e spirito di servizio alla lotta per la libertà, alla Resistenza, approdarono come membri eletti all’Assemblea Costituente, per dare all’Italia un nuovo assetto repubblicano e costruire un nuovo volto di società.
A cominciare da De Gasperi, si potrebbero citare nomi prestigiosi che poi, nel Parlamento italiano, hanno avuto un ruolo determinante e significativo, partecipando anche all’azione di governo.
Ma a me piace parlare soprattutto di tre persone che, pur diverse per storia personale, per bagaglio culturale e per sensibilità spirituale, hanno sicuramente primeggiato nella stesura della Carta costituzionale. Mi riferisco a Giuseppe Dossetti, a Giorgio La Pira e a Giuseppe Lazzati che in una sempre più stretta amicizia, hanno avuto il coraggio di avviare e di gestire un dialogo fruttuoso, proprio sui contenuti della Costituzione, con le forze politiche che molti cattolici benpensanti e conservatori guardavano con sospetto e con le quali avrebbero forse voluto un confronto dialettico più rigido o uno scontro istituzionale tra due visioni dello Stato divergenti.
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martedì 31 maggio 2011

LA LIBERAZIONE È VICINA

di Raniero La Valle

“Alzatevi e levate il capo, perché la vostra liberazione è vicina”. L’antica parola profetica è quella che meglio esprime il senso di ciò che è avvenuto il 30 maggio, con i risultati della consultazione elettorale da Milano a Napoli, da Trieste a Cagliari, da Mantova ad Arcore. Si tratta forse di una parola sproporzionata rispetto a un evento politico, di per sé normale in una democrazia, nel quale non era in gioco il futuro del mondo, ma semplicemente la scelta di amministratori pro tempore di città e province?

No, non è sproporzionata se proprio in questi termini sia Pisapia che De Magistris hanno definito il significato della loro vittoria: “Abbiamo liberato Milano”, “Napoli si è liberata, trasformando la sua indignazione in liberazione”; e non è inappropriata questa parola se la liberazione di una città non è principalmente quella dai nemici, ma è dalle culture che la corrompono, che la inducono all’egoismo e all’odio, che ne frantumano l’unità
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lunedì 30 maggio 2011

Appello per il referendum sul nucleare

Comunicato Stampa dai Comitati Dossetti per la Costituzione

L’emendamento governativo all’art.5 della legge di conversione del decreto-legge n.34 del 2011, approvato col voto di fiducia della Camera del 24 maggio, rivela in maniera palese l’intento del legislatore, del resto apertamente dichiarato dal Presidente del Consiglio e dai principali esponenti della maggioranza, di impedire lo svolgimento del referendum abrogativo contro l’istallazione in Italia di centrali nucleari, già fissato per il 12 e il 13 giugno.
E’ pur vero che tale emendamento prevede l’abrogazione delle norme sottoposte a referendum.
Tuttavia esso esprime, nel suo primo comma, la chiara volontà non già di abbandonare, come propongono i quesiti referendari, bensì di sospendere la “definizione ed attuazione del programma di localizzazione, realizzazione ed esercizio nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia nucleare”, in attesa e “al fine di acquisire ulteriori evidenze scientifiche, mediante il supporto dell’Agenzia per la sicurezza nucleare, sui profili relativi alla sicurezza nucleare”.
Tale volontà è confermata dal comma 8^ dell’emendamento, che prevede che “entro dodici mesi dall’entrata in vigore” della legge sarà adottato un piano energetico nazionale che non esclude affatto, ma implicitamente include l’opzione nucleare, in evidente contrasto con la proposta referendaria. Fu proprio con riferimento a un simile contrasto che la Corte Costituzionale, con la sentenza n.69 del 1978, decise che, qualora una nuova disciplina legislativa, pur abrogando “le singole disposizioni cui si riferisce il referendum”, non ne modifichi “i principi ispiratori” e “i contenuti normativi essenziali”, allora “il referendum si effettui sulle nuove disposizioni legislative”.

I sottoscritti auspicano perciò che l’Ufficio per il referendum presso la Corte di Cassazione, sulla base dell’accertamento dell’evidente contrasto tra i principi ispiratori dell’emendamento approvato e l’intento dei proponenti del referendum, voglia trasferire il quesito referendario sul primo e sull’ottavo comma di tale emendamento, così consentendo agli elettori di pronunziarsi contro la pervicace volontà del legislatore di non abbandonare il programma nucleare.



I Comitati Dossetti per la Costituzione



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domenica 15 maggio 2011

Ricomincio da quattro

di Raniero La Valle

Ci sono quattro referendum per cui andare a votare il 12 e 13 giugno.
Due sono per rivendicare la libertà dell’acqua. La libertà dell’acqua consiste nel fatto che essa non sia di proprietà di nessuno; è un dono di Dio, e come tale è celebrata in tutti i modi nella veglia della notte di Pasqua; in ogni caso, anche per coloro che non si fanno emozionare da Dio, essa è una pertinenza della terra, e come tale è un bene comune, il che vuol dire che appartiene di diritto all’intera umanità, e perciò a ciascun uomo e a ciascuna donna, e anzi ad ogni vivente, perché è la condizione della vita.
Di conseguenza non si può privatizzare, cioè dare in proprietà a nessuno, e nessuno se la può vendere, per il semplice fatto che non è una merce.
I due referendum abrogativi tendono ad eliminare, con la vittoria del “sì”, le norme che col pretesto di regolare la distribuzione dell’acqua (che dalle mani pubbliche si intende sia trasferita a mani private) di fatto attribuiscono l’esclusività della gestione dell’acqua alle imprese private, pur senza attribuirne loro la proprietà; e perciò i privatizzatori, che ci sono in tutti i
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venerdì 6 maggio 2011

Appello per il referendum sul nucleare

Chi volesse sottoscrivere il presente Appello puo' utilizzare lo spazio dedicato al commento di questo post.

L’emendamento governativo all’art. 5 della legge di conversione del decreto-legge n.34 del 2011 rivela in maniera palese l’intento del legislatore, del resto apertamente dichiarato dal Presidente del Consiglio e dai principali esponenti della maggioranza, di impedire lo svolgimento del referendum abrogativo contro l’istallazione in Italia di centrali nucleari, già fissato per il 12 e il 13 giugno.
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lunedì 2 maggio 2011

ASSEMBLEA NAZIONALE COMITATI DOSSETTI/ Proposte e iniziative dei Comitati Dossetti per un rinascimento costituzionale


 La Corte di Cassazione confermi il referendum nucleare – Una coalizione multipolare per un esito elettorale proporzionale

L’Assemblea nazionale dei Comitati Dossetti per la Costituzione, tenutasi il 29 aprile a Bologna, sulla scia della lezione dossettiana ha rivolto un appello alla base popolare del Paese perché scuotendosi dallo sgomento e dalla frustrazione dell’attuale fase politica, intraprenda una nuova lotta per un rinascimento costituzionale.

L’Assemblea, su iniziativa del prof. Ferrajoli, ha lanciato una proposta per permettere il regolare svolgimento del referendum contro l’energia nucleare. Di fronte alla finzione governativa di rinunciare al nucleare per impedire il referendum, sia i promotori del referendum sia i cittadini dovrebbero chiedere alla Corte di Cassazione, in attuazione della giurisprudenza costituzionale, di trasferire il quesito referendario su quella parte del decreto governativo che prevede entro 12 mesi il varo di una “Strategia energetica nazionale” che, alla luce del contesto politico e legislativo, chiaramente include l’ipotesi di una opzione nucleare, e dunque va in senso contrario a quello voluto dal referendum.
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ASSEMBLEA NAZIONALE COMITATI DOSSETTI/ Intervento introduttivo di Raniero La Valle



Parole di apertura dell’Assemblea dei Comitati Dossetti il 29 aprile 2011 a Bologna

Raniero La Valle

UNITA’ E COSTITUZIONE 

Questa Assemblea si svolge in una situazione molto diversa da quella in cui eravamo quando l’abbiamo convocata, non foss’altro perché a tutte le ferite si aggiunge ora quella che siamo in guerra, e in un modo che ha fatto precipitare il governo al grado più basso della sua autorevolezza e credibilità sia interna che internazionale. Le rivelazioni fatte l’altra sera in TV da Edward Luttwak, frequentatore abituale della Casa Bianca, secondo cui i grandi capi dell’Occidente, Obama, Cameron, Sarkozy, cercano di parlare il meno possibile con Berlusconi, anche al telefono, perché temono il discredito che ne deriverebbe per loro e il danno politico che ne avrebbero nei confronti dei loro Parlamenti e dei loro elettorati, dovrebbero far scattare l’allarme rosso e provocare il più presto possibile, se c’è ancora carità di patria, l’uscita di scena di Berlusconi e di tutto il suo can can. Perciò perfino se la guerra fosse giusta, il 3 maggio si dovrebbe votare contro in Parlamento perché con un governo così non si può fare.
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ASSEMBLEA NAZIONALE COMITATI DOSSETTI/ Intervento di Domenico Gallo

“E' necessaria la sollecita promozione, a tutti i livelli, dalle minime frazioni alle città, di comitati impegnati e organicamente collegati, per una difesa dei valori fondamentali espressi dalla nostra Costituzione: comitati che dovrebbero essere promossi non solo per riconfermare ideali e dottrine, ma anche per un’azione veramente fattiva e inventivamente graduale, che sperimenti tutti i mezzi possibili, non violenti, ma sempre più energici, rispetto allo scopo che l’emergenza attuale pone categoricamente a tutti gli uomini di coscienza”. ------ Giuseppe Dossetti ------

Domenico Gallo 

In principio era l'attacco alla giustizia

Un diritto contro la persona dei deboli – Intervento all’Assemblea dei Comitati Dossetti del 29 aprile 2011 a Bologna


Questa storia è iniziata diciassette anni fa, quando una anomala formazione politica, un inusitato partito-azienda, ottenne uno straordinario successo alle elezioni del 27/28 marzo 1994 ed un affarista che aveva accumulato una enorme ricchezza divenne Presidente del Consiglio.
Giuseppe Dossetti avvertì immediatamente il pericolo ed il 15 aprile 1994, con la famosa lettera al Sindaco di Bologna Vitali,  lanciò un allarme invocando una mobilitazione popolare capillare per difendere la Costituzione italiana dal pericolo che si profilava all'orizzonte e che minacciava di travolgerla.
Questo allarme  fu raccolto da migliaia di cittadini che si mobilitarono in tutto il paese, ma rimase del tutto inascoltato fra le forze politiche, ivi comprese quelle che, per storia politica e sensibilità istituzionale, dovevano essere più interessate alla difesa della democrazia costituzionale, che invece fecero orecchie da mercante e continuarono a dilaniarsi per la supremazia o per la leadership, incuranti che la barca affondava. 
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giovedì 21 aprile 2011

“Quale laicità per quale fede”

intervento di Raniero La Valle al Festival della laicità di Reggio Emilia

Nella giornata conclusiva del “Festival della laicità” di Reggio Emilia, organizzato dalla rivista Micromega, si è tenuto il 17 aprile a Scandiano un incontro del pubblico con Raniero La Valle e Giovanni Franzoni sul tema “Quale laicità per quale fede”.

Interrogato sulle ragioni per le quali il laicato cattolico oggi sembra tacere, senza reagire alle invasioni di campo della Chiesa nella vita politica e nella stessa attività legislativa, Raniero La Valle ha così risposto:

"Purtroppo a tacere oggi non è solo il laicato cattolico – salvo eccezioni – ma è l’Italia tutta – salvo eccezioni – di fronte allo scempio che l’attuale classe politica di governo sta infliggendo al Paese; c’è una società intera che subisce e che tace, senza che prenda forma una reazione adeguata volta a salvare le istituzioni democratiche e la stessa anima del Paese corrotta dal nuovo fascismo.
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Assemblea Nazionale a Bologna dei Comitati Dossetti per la Costituzione

Comitati Dossetti per la Costituzione
Assemblea Nazionale
Bologna 29 aprile 2011, ore 15.30
UNITA’ E COSTITUZIONE
Per un ritorno alla dignità e alle urne 
Per una legislatura di ricostruzione e dialogo 
Per un voto libero ed eguale
Intervengono:
  • Raniero LA VALLE, Presidente dei Comitati Dossetti per la Costituzione
  • Luigi FERRAJOLI, Università di Roma - Vicepresidente dei Comitati Dossetti
  • Valerio ONIDA, Presidente emerito della Corte Costituzionale
  • Mario DOGLIANI, Università di Torino
  • Umberto ALLEGRETTI, Università di Firenze
  • Domenico GALLO, Consigliere Corte di Cassazione
L’Assemblea si svolgerà presso il Convento di San Domenico in Piazza San Domenico 13 Continua...

venerdì 15 aprile 2011

FUKUSHIMA

di Raniero La Valle
Una delle novità portate dalla nuova cultura della nuova destra della nuova Repubblica è di avere derubricato l’osceno. Esso non deve più essere nascosto, ma entrare “in scena”; difatti ha preso dimora nelle ville e nei palazzi del potere, è salito al governo, è entrato nel processo di formazione di un Consiglio regionale, trabocca nelle barzellette e nelle bestemmie del presidente del Consiglio. Tuttavia l’osceno maggiore è stato mostrato dalla Camera dei Deputati inchiodata per giorni e notti ai pulsanti del voto per decidere, sostituendosi ai giudici di Milano, di archiviare un processo di corruzione in atti giudiziari a carico del capo del governo. L’aula parlamentare al posto di un’aula di giustizia: non si potrebbe immaginare un conflitto di attribuzioni più evidente e ostentato di questo.
Allo spettacolo hanno concorso ministri che nelle stesse ore avrebbero dovuto affrontare la tragedia degli sbarchi a Lampedusa e dei naufragi a Pantelleria, ricucire lo strappo con l’Europa prodotto dalla
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domenica 3 aprile 2011

CONVOCATA PER IL 29 APRILE 2011 L'ASSEMBLEA NAZIONALE DEI COMITATI DOSSETTI PER LA COSTITUZIONE

Comitati Dossetti per la Costituzione

Assemblea Nazionale – Bologna 29 aprile 2011

UNITA’ E COSTITUZIONE

Per un ritorno alla dignità e alle urne
Per una legislatura di ricostruzione e dialogo
Per un voto libero ed eguale

L’inizio delle celebrazioni dell’Unità italiana e la divisione subito dopo prodottasi nel Paese sulla guerra alla Libia, insieme all’inasprirsi dei contrasti sulle condotte del presidente del Consiglio e del governo, hanno mostrato come senza la più rigorosa fedeltà alla Costituzione nemmeno l’unità è possibile. Affermare le
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La monomania della guerra

di Raniero La Valle


I monarchiani erano quegli eretici dell’antichità cristiana che per affermare l’assoluta unicità di Dio si opponevano alla nascente elaborazione teologica trinitaria; contro i diversi modi di intendere la distinzione tra il Padre e il Figlio incarnato, proclamavano: “monarchiam tenemus”, donde il nome di monarchiani. Da lì derivarono tutte le eresie monistiche: monofisismo, monotelismo, monoenergismo (una sola natura in Cristo, una sola volontà, una sola energia); vedendo una sola cosa quegli eretici non riuscivano a vederne e a concepirne altre, cioè non riuscivano a vedere il cristianesimo; erano maniaci di una sola cosa, non teisti, ma idolatri.

Anche gli statisti moderni sono monarchiani, conoscono una sola cosa, sanno fare una sola cosa, sono maniaci di una sola cosa: la guerra. Ci vuole il petrolio, bisogna allargare i mercati, c’è un dittatore, i diritti umani sono violati, un Paese è invaso, gli insorti sono repressi? Subito è pronta la risposta, quella “fretta della guerra” che è stata denunciata all’inizio dell’intervento contro la Libia
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mercoledì 23 marzo 2011

Italia Travicello

di Raniero La Valle

La prima cosa da dire è che il termine “umanitario” applicato a una politica, è fuorviante, se non addirittura espressione di un’ideologia perversa.
Esso suppone infatti che la qualità umanitaria rappresenti una eccezione o una sospensione o una particolarità della politica, che di per sé avrebbe tutt’altre finalità.
Nella nostra concezione, al contrario, la politica deve sempre essere umanitaria, cioè ordinata al bene degli uomini e delle donne in quanto cittadini, non importa se del proprio o degli altri Stati; e basta leggere l’art. 3 della nostra Costituzione, allargato poi nell’articolo 11, per vedere come a questo punto dell’incivilimento umano la politica non può che essere pensata come rivolta alla piena realizzazione delle persone umane e a un ordine di giustizia e di pace tra le nazioni.

Se ciò vale per la politica, tanto più vale per la guerra, che non può essere umanitaria nemmeno come eccezione. E infatti, a questo stadio della civiltà, essa è bandita, oggetto di ripudio all’interno e bollata come flagello sul piano internazionale.
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mercoledì 16 marzo 2011

Un passo falso

di Raniero La Valle


C’è un caso serio che si è aperto nella Chiesa italiana e nella stessa comunità civile.
È un’agenda di “problemi cruciali” e di cose da fare (detta “un’agenda di speranza per il futuro del Paese”) che è stata presentata dai vescovi a conclusione della recente Settimana Sociale dei cattolici tenutasi a Reggio Calabria. Che qualcuno si preoccupi di quel che ci sarebbe da fare in questo povero Paese per riaprire i cuori alla speranza è certamente una cosa positiva, come è positivo dire che tra le cose più ragionevoli e giuste da fare ci sia di accogliere gli stranieri.
È motivo però di grande sconforto e allarme trovare che i “primi temi” indicati siano quelli attinenti al “consolidamento di una democrazia governante” (espressione che nell’attuale gergo politico indica la
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venerdì 4 marzo 2011

Un invaso di diritti

di Raniero La Valle

È evidente che non bisogna invadere la Libia, non mandare commandos di paracadutisti, non ripetere l’orrore della “no fly zone” che fu il massimo simbolo della prepotenza occidentale contro l’Iraq, che vuol dire guerra certa e che del resto la Lega araba non vuole. È evidente che i libici Gheddafi se lo devono cacciare da soli, come ogni popolo da solo deve cacciare i suoi governanti felloni.
Però il problema della Libia, della Tunisia, dell’Egitto, è tutto lì, come ormai da troppo tempo è lì il problema di Israele e della Palestina, di cui in nessun modo si riesce a venire a capo. Si può lasciare che questo grande dramma mediterraneo, che è anche un passaggio d’epoca, si svolga senza che da parte dell’Italia, dell’Europa, dell’Occidente, ci sia uno straccio d’idea, un progetto, una cultura per affrontarlo?
Dovrebbe cominciare proprio l’Italia, se fosse ancora un Paese che avesse un governo serio, e avesse una politica estera.
Ha perfettamente ragione il ministro Maroni quando dice che la marea di profughi è tale che non la si può considerare solo un problema dell’Italia, né tanto meno di Malta, ma che è un problema
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sabato 5 febbraio 2011

ALLARME DEI COMITATI DOSSETTI PER LA COSTITUZIONE SULLA ANNUNCIATA RIFORMA DELL’ART. 41 DELLA CARTA

COMUNICATO STAMPA

I Comitati Dossetti per la Costituzione registrano con vivo allarme e segnalano all’opinione pubblica la volontà del governo ancora in carica di manomettere l’art. 41 della Costituzione.
Questo proposito conferma la natura eversiva del progetto politico che fa capo all’attuale maggioranza di governo che, abbandonando ogni cautela, punta ora al bersaglio grosso: la demolizione della “costituzione economica” che regola i rapporti economici, i diritti degli uomini e delle donne lavoratrici, i limiti e la funzione del diritto di proprietà e pone i capisaldi dell’intervento dello Stato nell’economia.
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martedì 25 gennaio 2011

"Elezioni libere ed uguali": intervista a Raniero La Valle

Quella che segue è l’intervista che uscirà sul prossimo numero di Adista sulla proposta dei Comitati Dossetti “per elezioni libere ed eguali”, cioè senza che si dia luogo all’attribuzione del premio di maggioranza.


D. Il collegamemento "tecnico-istituzionale in una coalizione da un capo all'altro dello schieramento politico" potrebbe sembrare un'accozzaglia priva di senso: come rispondete a questa obiezione?

RLV. Questa obiezione riguarderebbe semmai una unione di tutte le forze di opposizione in una sorta di CLN antiberlusconiano. Il cemento di questa unione sarebbe politico, ma la politica consisterebbe solo in una sorta di antifascismo, cioè su come salvaguardare la natura democratica dello Stato, e non su come governarlo.
La nostra proposta invece non è di un CLN, e non è, di per sé, contro Berlusconi, tant’è che perfino la Lega o Forza Italia vi potrebbero aderire. Infatti il suo contenuto non è politico, nel senso corrente, non è una proposta di governo, ma il suo unico scopo è di dar luogo a elezioni libere ed eguali, liberando i partiti dal vincolo di alleanze obbligate tra gruppi (o addirittura due soli gruppi) a ciò coartati da un imponente e addirittura osceno premio di maggioranza, e dando alle elezioni, almeno per la prossima legislatura, il compito di esprimere un Parlamento su base proporzionale.

Nello schema della legge Calderoli si nomina un governo, nello schema della nostra proposta si elegge un Parlamento. La divisione dei poteri tra legislativo e esecutivo deve essere operante fin dal momento
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venerdì 21 gennaio 2011

RINVIATA L’ASSEMBLEA DEI COMITATI DOSSETTI DEL 28 GENNAIO

I Comitati Dossetti per la Costituzione danno notizia di aver rinviato l’assemblea nazionale convocata per il 28 gennaio a Bologna. Scopo della riunione era sollecitare il ricorso alle urne, per l’uscita dalla crisi, e proporre ai partiti un largo collegamento elettorale tra loro per far sì che la legge Calderoli, venendo meno l’ipotesi per la quale essa prevede l’attribuzione di un premio di maggioranza, funzioni di fatto come legge proporzionale.

L’assemblea è stata rinviata a causa della concomitanza – non prevista al momento della convocazione – con lo sciopero nazionale dei metalmeccanici proclamato dalla FIOM. I Comitati Dossetti ritengono che la lotta dei metalmeccanici abbia oggi un altissimo significato nazionale e costituzionale, perché le condizioni di lavoro loro imposte, nel contenuto e nel modo, mettono in gioco non solo i diritti fondamentali, ma lo stesso rapporto tra Costituzione e democrazia. Non si vuole dunque generare l’impressione che sia indifferente, rispetto ai calendari già fissati, che nel Paese sia in atto una manifestazione il cui oggetto è la difesa dei principi stessi su cui è basato il patto politico tra i cittadini.

I Comitati Dossetti si propongono di stabilire una nuova data per l’assemblea, nella speranza che una più serena gestione della crisi politica in atto e una più lineare e responsabile condotta dei partiti permettano in quella occasione una costruttiva discussione sul modo di affrontare la presente drammatica contingenza politica e di ristabilire, grazie a un voto popolare equo e non truccato, le condizioni di normalità della vita democratica.

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Seminario di "Vasti" sabato 22 gennaio 2011

VASTI Che cos'è umano?
Scuola di ricerca e critica delle antropologie

Roma, 20 gennaio 2011

AGLI AMICI DI "VASTI"

Cari Amici,
Vasti non è morta, ma dorme. Abbiamo pensato di svegliarla provvisoriamente per un giorno, per un seminario straordinario dedicato a discutere del Paradiso e della libertà.
"Paradiso e libertà" è il titolo del mio ultimo libro, in cui si parla della divina Elena e della celeste Aida, della libertà che è il trono di Dio e del Paradiso che è principio e fine dell'uomo, e dove si da la buona notizia, proveniente dal bistrattato Concilio, che nonostante il peccato mai gli uomini e le donne sono stati abbandonati da Dio, e che pertanto le loro risorse sono integre per affrontare la storia e la vita; temi che raccolgono anche la lunga riflessione che abbiamo sviluppato negli anni scorsi nella nostra scuola.

Introdurranno la discussione ed i temi il prof. Luigi Ferrajoli e don Carlo Molari, sabato 22 gennaio alle ore 15.30 in una sede del CESV, che non è quella tradizionale di via dei Mille, ma si trova in Via Liberiana 17, primo piano, a fianco di Santa Maria Maggiore.

Saremo lieti di rincontrarci e di riprendere il nostro discorso.

Con i più cari saluti
Raniero La Valle
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Obama e Christina

di Raniero La Valle (pubblicato su "Rocca")

Concludendo un suo famoso discorso nel 1951 su “Funzioni e ordinamento dello Stato moderno”, Giuseppe Dossetti citò la lettera di San Paolo ai Romani, e disse che lì l’apostolo, parlando dei governanti che esigono i tributi, non li chiamò “ministri” (diaconoi), ma “liturghi di Dio”, come a dire che quando l’autorità politica chiede il contributo materiale degli uni per sovvenire alle esigenze degli altri e di tutta la comunità politica (che sarebbe il “bene comune”), è come se lo facesse in nome di Dio.
Io non ho mai conosciuto dei capi politici che potessero essere chiamati “liturghi di Dio”, forse nemmeno un sindaco santo come Giorgio La Pira.
Ma l’espressione mi è tornata in mente quando ho letto il discorso che Barak Obama ha pronunciato il 12 gennaio a Tucson, in Arizona, interpretando il lutto della nazione per la strage compiuta da un uomo che follemente, per impedire un comizio della deputata democratica Gabrielle Giffords, ha ferito in modo grave lei e ucciso sei persone.
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Quella parte di Chiesa connivente con lo sfascio morale

di Massimo Toschi (su "Il Tirreno")

Dice il Qoelet che c’è un tempo per parlare e un tempo per tacere. E quando il credente rovescia i tempi, significa solamente che il suo silenzio e la sua parola sono al servizio del suo peccato e del suo rapporto con il potere.
Secondo il detto del vecchio parroco di don Milani “perdono ma non dimentico”, è bene ricordare chi ha parlato quando doveva stare zitto e oggi fa silenzio, mentre dovrebbe parlare.
Nel 2007 il cardinal Ruini aprì il conflitto con il governo Prodi sui cosiddetti principi non negoziabili, innalzando un muro sulla questione dei Dico, disegno di legge elaborato dai ministri Bindi e Pollastrini sulle coppie di fatto... Non solo non si voleva discutere una legge, ma si rifiutava ogni accordo con il governo Prodi, nella convinzione che il centro destra sarebbe stato assolutamente generoso, ben oltre i desideri di ciascuno.
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giovedì 6 gennaio 2011

Il di più viene dal maligno

di Raniero La Valle

L’avvenimento che ha sconvolto l’ordine costituito sulla fine dell’anno 2010 è stato la pubblicazione sui siti web e sui giornali di tutti i Paesi dei documenti riservati e segreti della diplomazia americana; sono documenti che raccontano la cultura, le paure, i giudizi, i pregiudizi, le fonti che sono all’origine delle decisioni politiche che attraverso il frullatore del Dipartimento di Stato e della Casa Bianca sono diventati il governo americano del mondo.

Lasciamo stare il dibattito sulla legittimità della provvista e della pubblicazione di questi testi, sulla qualità e novità delle informazioni che vi sono veicolate, sulla libertà di stampa, sui reati piccoli e grandi di cui il responsabile di WikiLeaks, Assange, avrebbe compiuto e sulla eccentricità del suo arresto e della sua provvisoria detenzione in un carcere di Londra sotto l’imputazione di tutt’altre colpe.
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lunedì 3 gennaio 2011

PER UNA LEGISLATURA DI RICOSTRUZIONE E DIALOGO, PER UN VOTO LIBERO ED EGUALE

Una proposta alla società e alle forze politiche italiane


“Il Manifesto” del 29 dicembre 2010 sotto il titolo “Il porcellum ‘virtuoso’ , Secondo i Comitati Dossetti per la Costituzione è possibile nonostante tutto l’utilizzo della legge elettorale Calderoli” ha pubblicato il seguente articolo di Raniero La Valle e Luigi Ferrajoli, rispettivamente Presidente e Vice-Presidente dei “Comitati Dossetti per la Costituzione”.
Una proposta per un “uso virtuoso” della legge elettorale Calderoli viene lanciata dai Comitati Dossetti per la Costituzione e sarà illustrata ai partiti in una Assemblea nazionale il 28 gennaio a Bologna. L’obiettivo è quello di fermare la corsa verso il baratro del sistema politico italiano, facendo della prossima legislatura un momento di discontinuità e di dialogo tra le forze politiche, per ripensare le modalità del bipolarismo e riaprire una strada condivisa per portare a conclusione la ormai troppo lunga e rovinosa transizione italiana.

Ciò comporta però che il prossimo Parlamento non sia il mero risultato della sfida tra due soli contendenti, ma esprima la rappresentanza di tutte le forze politiche, senza il trauma del premio di maggioranza, senza esclusioni predeterminate e senza l’annullamento dell’identità e dell’autonomia dei vecchi e nuovi soggetti politici, a cominciare da quelli di nuova formazione che non possono, prima ancora di cominciare ad esistere, essere
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