martedì 23 febbraio 2016

SALVATE IL SOLDATO DIO

REGISTRAZIONE INTERVENTO DI RANIERO LA VALLE

Del 12 Febbraio 2016 a Gioia del Colle (Bari)

Grazie per la ricchezza di questo dibattito. Da quello che è stato detto, risulta chiaramente che c'è una grande consapevolezza del tempo che stiamo vivendo. Credo che siamo all'inizio di un'epoca, o almeno si può dire che questo pontificato stia cercando di dare una svolta non solamente alla storia della Chiesa ma alla storia del mondo. Nell’intervento di Paolo Cantore abbiamo sentito la citazione di questa espressione di papa Francesco nella bolla con cui è stato indetto il giubileo, “Misericordiae Vultus ": “gli anni a venire siano intrisi di misericordia". “Gli anni a venire”, quindi non quest'anno corrente deve essere l'anno della misericordia, ma gli anni a venire; d'ora in poi il mondo dovrà scoprire e vivere la misericordia. Perché noi che siamo consapevoli delle sofferenze del mondo in cui viviamo e  siamo consapevoli del senso della fine che sta gravando sulla terra, che cosa ce ne facciamo di un anno solo di misericordia? Che cosa ce ne facciamo di un anno di misericordia se poi finito quest'anno, tutto ricomincia come prima: le guerre, le violenze, le esclusioni, i naufragi?
Il punto è che incominci una storia nuova, e questa mi pare la grande provocazione di questo papa. Non dico che ci riuscirà, non dico che riusciremo veramente ad aprire quest'epoca nuova, però questa è l'istanza che viene posta. Certamente questa istanza non viene posta solamente ai cattolici, non solamente ai credenti, ma viene posta all'umanità tutta intera. Noi eravamo già abituati a documenti pontifici che non si rivolgevano solo ai vescovi, ai presbiteri, al popolo cattolico ma “a tutti gli uomini di buona volontà” come aveva fatto Giovanni XXIII nella "Pacem in Terris". Ma rivolgersi a tutti gli uomini di buona volontà, può voler dire lasciare ancora un'ombra di discriminazione, perché ci potrebbero essere degli uomini e delle donne che si possono considerare non di buona volontà,  quindi non destinatari del messaggio  della Chiesa. Invece la "Laudato Sì" dove non a caso si parla del destino della terra, di questa nostra casa comune, e se ne paventa la crisi, la possibile fine, è indirizzata ad ogni persona che abita su questa terra. E qui nasce una nuova figura di diritto. Il diritto non è il diritto dell'uomo, il diritto del cittadino, è il diritto di chi abita sulla terra. Tutti gli abitanti della terra, e vorrei dire, ricordando il nome che papa Francesco ha assunto, il nome di Francesco d'Assisi, che questo diritto è di tutti quelli che stanno sulla terra, non è solamente il diritto degli uomini e delle donne ma è anche il diritto degli animali. Tutto il creato ha diritto di vivere, ha diritto di continuare, e nei confronti di chi rivendica questo diritto? Nei confronti di coloro da cui può dipendere che questo diritto sia invece negato e stroncato. Di conseguenza, è l'umanità tutta intera che diventa il nuovo soggetto di diritto e che dovrebbe diventare il nuovo soggetto politico della liberazione del mondo.
L’incontro col patriarca Kirill

Noi siamo in realtà dentro ad una prospettiva di grande cambiamento. E allora chiediamoci che cosa sta accadendo in questo momento, proprio nel momento in cui noi parliamo. Sta succedendo che il Papa è in volo verso Cuba, poi andrà in Messico, ma per andare a fare che cosa? Va a fare la stessa cosa che fa sempre: “annunciare la misericordia”. Papa Francesco prima di partire ha pronunciato un brevissimo messaggio ai messicani, spiegando: "Forse vi state domandando che cosa vuole il Papa con questo viaggio? La risposta è immediata e semplice: desidero venire come missionario della misericordia e della pace". Basta. È questo che vuol fare.Ma la misericordia e la pace, rispetto al mondo come va, sono un'alternativa radicale, sono una rivoluzione, sono un altro modo di vivere, sono un altro modo di pensare il mondo, sono un altro modo di stare al mondo. È  così semplice, che cosa deve fare un papa se non annunciare la misericordia? Ma non sempre è stato così. Dobbiamo andare a vedere la storia della Chiesa, la storia del papato, che ha cercato di proporsi come unico sovrano su tutti i regni e su tutti i poteri. Bisogna pensare a che cosa è stata questa storia per capire come oggi annunciare la misericordia come il criterio e l’espressione di tutta intera la missione della Chiesa, diventi una cosa così innovativa, così rivoluzionaria.
Continua...