REGISTRAZIONE INTERVENTO DI
RANIERO LA VALLE
Del 12 Febbraio 2016 a Gioia del Colle
(Bari)
Grazie
per la ricchezza di questo dibattito. Da quello che è stato detto, risulta
chiaramente che c'è una grande consapevolezza del tempo che stiamo vivendo.
Credo che siamo all'inizio di un'epoca, o almeno si può dire che questo
pontificato stia cercando di dare una svolta non solamente alla storia della
Chiesa ma alla storia del mondo. Nell’intervento di Paolo Cantore abbiamo
sentito la citazione di questa espressione di papa Francesco nella bolla con
cui è stato indetto il giubileo, “Misericordiae
Vultus ": “gli anni a venire
siano intrisi di misericordia". “Gli anni a venire”, quindi non
quest'anno corrente deve essere l'anno della misericordia, ma gli anni a venire;
d'ora in poi il mondo dovrà scoprire e vivere la misericordia. Perché
noi che siamo consapevoli delle sofferenze del mondo in cui viviamo e siamo consapevoli del senso della fine che
sta gravando sulla terra, che cosa ce ne facciamo di un anno solo di
misericordia? Che cosa ce ne facciamo di un anno di misericordia se poi finito
quest'anno, tutto ricomincia come prima: le guerre, le violenze, le esclusioni,
i naufragi?
Il
punto è che incominci una storia nuova, e questa mi pare la grande provocazione
di questo papa. Non dico che ci riuscirà, non dico che riusciremo veramente ad
aprire quest'epoca nuova, però questa è l'istanza che viene posta. Certamente
questa istanza non viene posta solamente ai cattolici, non solamente ai credenti,
ma viene posta all'umanità tutta intera. Noi eravamo già abituati a documenti
pontifici che non si rivolgevano solo ai vescovi, ai presbiteri, al popolo
cattolico ma “a tutti gli uomini di buona volontà” come aveva fatto Giovanni XXIII
nella "Pacem in Terris". Ma
rivolgersi a tutti gli uomini di buona volontà, può voler dire lasciare ancora un'ombra
di discriminazione, perché ci potrebbero essere degli uomini e delle donne che
si possono considerare non di buona volontà, quindi non destinatari del messaggio della Chiesa. Invece la "Laudato Sì " dove non a caso si parla del
destino della terra, di questa nostra casa comune, e se ne paventa la crisi, la
possibile fine, è indirizzata ad ogni
persona che abita su questa terra. E qui nasce una nuova figura di diritto.
Il diritto non è il diritto dell'uomo, il diritto del cittadino, è il diritto
di chi abita sulla terra. Tutti gli
abitanti della terra, e vorrei dire, ricordando il nome che papa Francesco ha
assunto, il nome di Francesco d'Assisi, che questo diritto è di tutti quelli
che stanno sulla terra, non è solamente il diritto degli uomini e delle donne
ma è anche il diritto degli animali. Tutto il creato ha diritto di vivere, ha
diritto di continuare, e nei confronti di chi rivendica questo diritto? Nei
confronti di coloro da cui può dipendere che questo diritto sia invece negato e
stroncato. Di conseguenza, è l'umanità tutta intera che diventa il nuovo
soggetto di diritto e che dovrebbe diventare il nuovo soggetto politico della
liberazione del mondo.
L’incontro
col patriarca Kirill
Noi siamo in realtà dentro ad una prospettiva di
grande cambiamento. E allora chiediamoci che cosa sta accadendo in questo
momento, proprio nel momento in cui noi parliamo. Sta succedendo che il Papa è
in volo verso Cuba, poi andrà in Messico, ma per andare a fare che cosa? Va a
fare la stessa cosa che fa sempre: “annunciare la misericordia”. Papa Francesco
prima di partire ha pronunciato un brevissimo messaggio ai messicani,
spiegando: "Forse vi state
domandando che cosa vuole il Papa con questo viaggio? La risposta è immediata e semplice: desidero venire come missionario della misericordia e della pace".
Basta. È questo che vuol fare.Ma la misericordia e la pace, rispetto al mondo
come va, sono un'alternativa radicale, sono una rivoluzione, sono un altro modo
di vivere, sono un altro modo di pensare il mondo, sono un altro modo di stare
al mondo. È così semplice, che cosa deve
fare un papa se non annunciare la misericordia? Ma non sempre è stato così. Dobbiamo
andare a vedere la storia della Chiesa, la storia del papato, che ha cercato di
proporsi come unico sovrano su tutti i regni e su tutti i poteri. Bisogna
pensare a che cosa è stata questa storia per capire come oggi annunciare la
misericordia come il criterio e l’espressione di tutta intera la missione della
Chiesa, diventi una cosa così innovativa, così rivoluzionaria.
Continua...