domenica 17 maggio 2015
martedì 12 maggio 2015
GIOIA E SPERANZA, MISERICORDIA E LOTTA
A CINQUANTA ANNI DALLA GAUDIUM ET SPES
Relazione
di Raniero La Valle
all’Assemblea di “Chiesa
di tutti Chiesa dei poveri”
Roma, 9
maggio 2015
quando tre
anni fa abbiamo cominciato i nostri incontri per celebrare i 50 anni dal
Concilio, e abbiamo previsto di giungere a parlare della Gaudium et Spes, abbiamo corso un grosso rischio. Perché se nel
frattempo non fosse successo niente, se non fosse arrivato papa Francesco, oggi
avremmo rischiato di fare dell’archeologia.
Avremmo
parlato di un documento ormai vecchio, obsoleto, che non era piaciuto neanche
allora ai migliori protagonisti del Concilio, per una sua certa dipendenza
mondana, per un suo ottimismo della volontà che sembrava non fondato ed
ingenuo, per un suo evangelismo debole e per la mancanza di un’intelligenza
messianica; un documento che aveva condannato la guerra totale ma non aveva
messo al bando l’atomica, che aveva accondisceso alla deterrenza e relegato in
una nota a piè di pagina la Pacem in
terris, che si era accorto dell’amore umano tra i coniugi ma poi aveva
lasciato al papa di decidere come dovessero farlo; e mentre il nostro movimento
aveva preso il nome della Chiesa dei poveri, i poveri nella Chiesa oggi
starebbero ancora nelle catacombe, come dalle catacombe era uscito il “patto”
dei vescovi più conciliari sulla povertà della Chiesa; i poveri sarebbero nelle
catacombe e non si riunirebbero invece in Vaticano nell’aula del “vecchio
Sinodo”, non si farebbero il bagno e la barba sotto il colonnato di san Pietro,
non andrebbero al concerto ai primi posti nell’aula Paolo VI e non sarebbero
invitati a visitare la
cappella Sistina , dato che anch’essi hanno diritto non solo
al pane ma anche alla bellezza.
Il rischio dell’archiviazione del Concilio
E se ancora
fossimo nel deserto in cui eravamo tre anni fa, il Concilio stesso sarebbe oggi
dilaniato tra le diverse ermeneutiche, sarebbe rimosso come un “non-evento”,
sarebbe esorcizzato perché, come aveva detto Paolo VI, attraverso le sue
fessure il fumo di Satana era penetrato nel tempio di Dio, e infine sarebbe
sostituito dal Catechismo della Chiesa cattolica del 1992, che secondo il
cardinale Levada e Benedetto XVI doveva
essere assunto come la vera ricezione del Concilio nell’anno della fede 2012; e
talmente il Vaticano II avrebbe dovuto essere considerato ormai chiuso e
archiviato che alcuni tra noi avevano pensato che ci volesse un Vaticano III.
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