sabato 12 maggio 2012

Nasce "ECONOMIA DEMOCRATICA"

I COMITATI DOSSETTI PER LA COSTITUZIONE, L’ASSOCIAZIONE PER LA DEMOCRAZIA COSTITUZIONALE, ALTRAPAGINA, L’ASSOCIAZIONE PER IL RINNOVAMENTO DELLA SINISTRA, IL CENACOLO BONHOEFFER DI MODICA, IL CENTRO PER LA PACE DI BOLZANO, MISSIONE OGGI, IL CENTRO BALDUCCI DI ZUGLIANO DEL FRIULI, L’ASSOCIAZIONE SAN SALVI PELLICANO’ DI FIRENZE, PACE E DIRITTI, KOINONIA, IL CIPAX, LA CASA DEI DIRITTI SOCIALI, VASTI


INVITANO I CITTADINI AD ASSOCIARSI PER UN MOVIMENTO DI

“ECONOMIA DEMOCRATICA”


Dopo un confuso periodo di turbolenza dominato dalla figura di Berlusconi, si è reso manifesto in Italia il vero problema che mette a repentaglio il futuro del Paese e la sicurezza dei cittadini: il sopravvento dell’economia sulla politica che rende tutti indifesi e prosciuga gli spazi della democrazia.

Questo processo che in forza della globalizzazione investe tutto il mondo, in Italia è già molto avanzato. Lo si vede dalla condizione cui è stato ridotto il lavoro, espropriato alle persone, negato ai giovani e non più messo a fondamento della Repubblica; lo si vede dal trasferimento della sovranità dal popolo ai Mercati; nella sottrazione allo Stato di ogni facoltà e strumento di intervento nella vita economica; nello svuotamento del principio di rappresentanza e delle vie per la partecipazione dei cittadini alla determinazione della politica
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martedì 8 maggio 2012

Dove va la Repubblica

di Raniero La Valle

La crisi che sta squassando il Paese (un suicidio al giorno) ha una delle sue cause nella stessa Costituzione della Repubblica, sicchè ne sarebbe urgente la riforma?

No, la Costituzione non ha nessuna colpa, e anzi la crisi consiste precisamente nel fatto che essa non è attuata. Se lo fosse, la Repubblica (cioè il potere pubblico) rimuoverebbe gli ostacoli di ordine economico e sociale che limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini impediscono il pieno sviluppo della persona umana (art. 3); se lo fosse, la Repubblica renderebbe effettivo per tutti il diritto al lavoro (art. 4); sarebbe tutelato, anche contro le alluvioni, il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione (art. 9); i giovani che vogliono formarsi una famiglia sarebbero “agevolati” dalla Repubblica con misure economiche e altre provvidenza (art. 31); la salute sarebbe tutelata (art. 32); la scuola pubblica non subirebbe tagli ma incentivi e nessuno potrebbe pensare di abolire il valore legale dei titoli di studio (art. 33); il diritto allo studio e il diritto anche degli indigenti a raggiungere i gradi più alti degli studi sarebbe reso effettivo dalla Repubblica con borse, assegni alle famiglie ed altre provvidenze (art. 34); il lavoro sarebbe tutelato in tutte le sue forme e applicazioni (art. 35), e così via Tutto questo invece non accade perché l’Italia è passata, senza che nessuno ne desse ragione e nessuno vi consentisse, da un regime a un altro, da una Costituzione ad un’altra, per cui si è deciso e si è accettato che tutte queste cose che dovrebbe fare la Repubblica le faccia invece il Mercato, cioè il potere privato e la legge della competizione e del profitto.
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