ASSEMBLEA “CHIESA DI TUTTI, CHIESA DEI POVERI”: INTERVENTO CONCLUSIVO DI RANIERO LA VALLE
Pubblicato il 18/09/2012 da cdperlc | Modifica
Roma, 15 settembre 2012
CHIESA DI TUTTI, CHIESA DEI POVERI
Assemblea convocata da 104 gruppi ecclesiali, associazioni, riviste a 50 anni dall’inizio del Concilio Vaticano II, tenutasi il 15 settembre 2012, nell’anniversario del radiomessaggio di Giovanni XXIII dell’11 settembre 1962, nell’Auditorium dell’Istituto Massimo a Roma, capiente di 800 posti, con quasi 1000 partecipanti provenienti da Siracusa, Palermo, Messina, Bari, Napoli, Avellino, Roma, Sulmona, Pratovecchio, Perugia, Firenze, Pistoia, Bologna, Reggio Emilia, Modena, Parma, Udine, Verona, Trento, Brescia, Milano, Voghera, Torino, Cuneo, Cagliari e da molti altri luoghi, presieduta da Rosa Siciliano, introdotta da Rosanna Virgili, con relazioni di Giovanni Turbanti, Carlo Molari, Cettina Militello e conclusioni di Raniero La Valle, con interventi di p. Felice Scalia, s. J., padre Marco Malagola, a nome di mons. Loris Capovilla, Paolo Ricca, Giovanni Franzoni, Alex Zanotelli, Luigi Sandri, Adriana Valerio, Gianni Geraci, Stefano Nannini, presidente nazionale della FUCI, Mauro Castagnaro, Gianni Novello, G. Palmerini, Giorgio Campanini, e molti altri.
Assemblea convocata da 104 gruppi ecclesiali, associazioni, riviste a 50 anni dall’inizio del Concilio Vaticano II, tenutasi il 15 settembre 2012, nell’anniversario del radiomessaggio di Giovanni XXIII dell’11 settembre 1962, nell’Auditorium dell’Istituto Massimo a Roma, capiente di 800 posti, con quasi 1000 partecipanti provenienti da Siracusa, Palermo, Messina, Bari, Napoli, Avellino, Roma, Sulmona, Pratovecchio, Perugia, Firenze, Pistoia, Bologna, Reggio Emilia, Modena, Parma, Udine, Verona, Trento, Brescia, Milano, Voghera, Torino, Cuneo, Cagliari e da molti altri luoghi, presieduta da Rosa Siciliano, introdotta da Rosanna Virgili, con relazioni di Giovanni Turbanti, Carlo Molari, Cettina Militello e conclusioni di Raniero La Valle, con interventi di p. Felice Scalia, s. J., padre Marco Malagola, a nome di mons. Loris Capovilla, Paolo Ricca, Giovanni Franzoni, Alex Zanotelli, Luigi Sandri, Adriana Valerio, Gianni Geraci, Stefano Nannini, presidente nazionale della FUCI, Mauro Castagnaro, Gianni Novello, G. Palmerini, Giorgio Campanini, e molti altri.
Conclusioni
IL CONCILIO NELLE VOSTRE MANI
di Raniero La Valle
Cari Amici,
Giunti alla fine, dobbiamo cercare il segreto di questo Convegno.
Perché un segreto c’è stato.
Non alludo al segreto del suo successo, che più che un successo è stato un miracolo. Alludo al fatto che durante i nostri lavori c’è stato uno sconosciuto che sedeva nell’ultima fila; spesso era una sconosciuta. Voi forse non li avete visti, ma io, dovendo trarre le conclusioni di questa assemblea, ci ho fatto caso. Mi sono chiesto chi potevano essere questo sconosciuto, e questa sconosciuta, che erano là, e che ora, quasi a volerci precedere ai treni, se ne sono andati. E mi sono ricordato che alla fine del vangelo di Giovanni si parla di uno sconosciuto, di cui non si dice mai il nome, ma che è identificato come il discepolo che Gesù amava; e Gesù disse di lui che sarebbe rimasto, fino al suo ritorno. Gli apostoli non capirono, e pensarono che quel discepolo non sarebbe
Giunti alla fine, dobbiamo cercare il segreto di questo Convegno.
Perché un segreto c’è stato.
Non alludo al segreto del suo successo, che più che un successo è stato un miracolo. Alludo al fatto che durante i nostri lavori c’è stato uno sconosciuto che sedeva nell’ultima fila; spesso era una sconosciuta. Voi forse non li avete visti, ma io, dovendo trarre le conclusioni di questa assemblea, ci ho fatto caso. Mi sono chiesto chi potevano essere questo sconosciuto, e questa sconosciuta, che erano là, e che ora, quasi a volerci precedere ai treni, se ne sono andati. E mi sono ricordato che alla fine del vangelo di Giovanni si parla di uno sconosciuto, di cui non si dice mai il nome, ma che è identificato come il discepolo che Gesù amava; e Gesù disse di lui che sarebbe rimasto, fino al suo ritorno. Gli apostoli non capirono, e pensarono che quel discepolo non sarebbe