giovedì 30 giugno 2011

Perché i cattolici

di Raniero La Valle

Giorgio La Pira vota alla Camera dei Deputati
Resta da chiedersi come mai tra il maggio e il giugno di quest’anno c’è stato il grande ritorno dei cattolici alla politica, quale si è manifestato sia nei sorprendenti risultati delle elezioni amministrative sia nel quadruplice voto referendario. Ciò che è accaduto è che mentre nelle ultime sciagurate elezioni politiche il voto cattolico si era ripartito tra gli schieramenti e i partiti esattamente nelle stesse proporzioni in cui si era distribuito il voto degli italiani in generale, risultando perciò irrilevante, ora invece l’elettorato cattolico si è polarizzato nel voto “di liberazione” di città come Milano, Napoli, Cagliari e altre città del Nord, e si è concentrato nella valanga dei “sì”.
L’imponente spostamento di voti dalla Lega e dal Popolo della Libertà alle posizioni opposte, è spiegabile solo col mutato atteggiamento dei cattolici praticanti, del resto anticipato da un sondaggio commissionato dai “cristiano-sociali” alla SWG, da cui risultava che il 57-59 per cento dei cattolici praticanti provavano “disgusto per il comportamento di Berlusconi” o lo ritenevano “una vergogna per l’immagine del Paese” non potendosi separare vita
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giovedì 23 giugno 2011

I COMITATI DOSSETTI PER LA COSTITUZIONE ADERISCONO AI REFERENDUM ELETTORALI PASSIGLI-FERRARA-VILLONE

Roma - I Comitati Dossetti per la Costituzione aderiscono ai referendum sulla legge elettorale promossi da Stefano Passigli, Gianni Ferrara, Massimo Villone ed altri illustri esponenti della civiltà politica italiana, volti a ristabilire una vera rappresentanza parlamentare e a riscattare il sistema elettorale italiano dagli snaturamenti introdotti dalla riforma Calderoli. I referendum mirano infatti a restituire al popolo sovrano il diritto di eleggere i suoi rappresentanti, senza sovvertimenti maggioritari, senza reprimere il pluralismo politico in coalizioni forzate, e senza la abusiva investitura presidenzialistica di un capo che possa trasformare il mandato ricevuto in un diritto divino a governare in nome di una legittimazione populistica non più revocabile, come è avvenuto con Berlusconi.

I Comitati Dossetti per la Costituzione sosterranno il Comitato per il referendum e concorreranno alla raccolta delle firme.

Nel caso che il popolo sia chiamato alle urne prima che i referendum vadano a buon fine, i Comitati Dossetti per la Costituzione richiamano la loro proposta volta a realizzarne ugualmente gli obiettivi, attraverso la formazione di una larga coalizione di forze costituzionali, più ampia della coalizione necessaria a governare, capace di conseguire un risultato elettorale tale da vanificare e rendere inoperanti i meccanismi manipolatori previsti dalla legge vigente.

(Questo comunicato è firmato dal Presidente dei Comitati Dossetti, Raniero La Valle) Continua...

giovedì 16 giugno 2011

Sfiduciate le Camere

di Raniero La Valle

Tra le elezioni amministrative di maggio e i referendum del 12 e 13 giugno si è consumato il 25 luglio del regime. A tutti si è reso manifesto che il processo di liberazione non si è arrestato: la gente prende in mano la sua vita; la democrazia, solo che le vengano dati gli strumenti per funzionare, resiste, e proprio nel giorno in cui Berlusconi impegnava le scelte future dell’Italia promettendo a Netanyahu che si sarebbe opposta alla nascita di uno Stato palestinese non consentita da Israele, il governo precipitava in una gravissima crisi.

Sono almeno quattro i significati travolgenti del voto di giugno.
Il primo significato è naturalmente quello che riguarda i quesiti proposti. Sull’acqua avevano detto gli oppositori dei referendum che essa era e rimaneva pubblica, e perciò il voto era inutile; il solo
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mercoledì 15 giugno 2011

Documenti/ DOSSETTI LA PIRA E LAZZATI ALLA COSTITUENTE NELLA TESTIMONIANZA DI UN VESCOVO ITALIANO

Sull’opera di Giuseppe Dossetti, Giorgio La Pira e Giuseppe Lazzati alla Costituente Mons. Alessandro Plotti , Vescovo emerito di Pisa, ha reso il 26 maggio 2011 a una Tavola Rotonda organizzata a Roma dal Movimento Rinascita Cristiana, la testimonianza che qui pubblichiamo.

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Giuseppe Dossetti e Giorgio La Pira
Molti cattolici che avevano combattuto su vari fronti l’esperienza fascista e la tragica esperienza della II guerra mondiale, che avevano preso parte, con convinzione e spirito di servizio alla lotta per la libertà, alla Resistenza, approdarono come membri eletti all’Assemblea Costituente, per dare all’Italia un nuovo assetto repubblicano e costruire un nuovo volto di società.
A cominciare da De Gasperi, si potrebbero citare nomi prestigiosi che poi, nel Parlamento italiano, hanno avuto un ruolo determinante e significativo, partecipando anche all’azione di governo.
Ma a me piace parlare soprattutto di tre persone che, pur diverse per storia personale, per bagaglio culturale e per sensibilità spirituale, hanno sicuramente primeggiato nella stesura della Carta costituzionale. Mi riferisco a Giuseppe Dossetti, a Giorgio La Pira e a Giuseppe Lazzati che in una sempre più stretta amicizia, hanno avuto il coraggio di avviare e di gestire un dialogo fruttuoso, proprio sui contenuti della Costituzione, con le forze politiche che molti cattolici benpensanti e conservatori guardavano con sospetto e con le quali avrebbero forse voluto un confronto dialettico più rigido o uno scontro istituzionale tra due visioni dello Stato divergenti.
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