“Chiesa di tutti Chiesa dei poveri” mette a
tema il cambiamento d’epoca in atto proponendo un percorso di riflessione che
culminerà in un’Assemblea nazionale convocata a Roma per il prossimo 2 dicembre
Cari Amici,
a
cinquant’anni dal Concilio Vaticano II, una rete di associazioni e di cristiani
qualunque volle richiamare in vita quell’evento e rilanciarne la ricezione
nella Chiesa, in quattro successive assemblee annuali che si tennero a Roma dal
2012 al 2015. Quella vasta iniziativa di base, in controtendenza rispetto al
clima ecclesiale di allora, si chiamò “Chiesa di tutti Chiesa dei poveri”. Essa
concluse il suo ciclo con l’Assemblea del 9 maggio 2015 che, richiamando la “Gaudium
et Spes”, aveva come tema: “Gioia e speranza, misericordia e lotta”. Quel
titolo già risentiva di una novità: era successo infatti che nella sede di
Pietro avesse fatto irruzione papa Francesco, che proprio dal Concilio aveva
preso le mosse per rimettere in cammino la Chiesa e riaprire, nel cuore di una
modernità che la stava archiviando, la questione di Dio.
Proprio
all’inizio del pontificato, dinanzi a una platea che non poteva essere più
universale, essendo formata dai 6000 giornalisti che avevano seguito il
Conclave, il papa svelò il suo programma dicendo: “Come vorrei una Chiesa
povera per i poveri!”.
Continua...