domenica 27 novembre 2011

APPELLO CONTRO IL CULTO DELLA PERSONALITA’ NEI SIMBOLI ELETTORALI

Comitati Dossetti per la Costituzione

APPELLO CONTRO IL CULTO DELLA PERSONALITA’ NEI SIMBOLI ELETTORALI


   
I Comitati Dossetti per la Costituzione si rallegrano per la successione di governo da Berlusconi a Monti, che chiude un periodo in cui la Costituzione repubblicana è stata esposta a un rischio mortale, quale Giuseppe Dossetti aveva denunciato fin dal suo insorgere nel 1994, e propongono alla firma il seguente                                                                        
                                                    APPELLO 
                                                                 
Per mettere al riparo il sistema democratico dai mali contratti in questi anni e soggetti ad aggravarsi al di là della stessa persona del premier sconfitto, noi chiediamo che nella prossima riforma della legge elettorale, oltre al ripristino della scelta dei rappresentanti da parte dei cittadini e a una riforma equilibratrice dell’esorbitante premio di maggioranza previsto per la Camera, venga incluso il divieto di contrassegni di lista recanti un nome di persona. L’esperienza ha dimostrato come abbia alterato la qualità della vita democratica la personalizzazione della lotta per la guida politica del Paese, basata sul pregiudizio ideologico secondo cui il capo politico incorporerebbe in sé tutto il popolo, quando invece
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di Raniero La Valle

Il fatto che tre autorevoli personaggi entrati nel governo avessero partecipato al convegno cattolico di Todi, ha fatto dire a numerosi commentatori non informati dei fatti che la nuova aggregazione di associazioni che si sarebbe realizzata a Todi aveva dato subito il suo frutto politico, segnando così il “gran ritorno” dei cattolici alla politica. In realtà Todi non prova niente, perché se alcune entità lì presenti, come Sant’Egidio e l’Università cattolica, sono approdate con i loro capi al governo, altre entità di rilievo come CL, pur presenti a Todi, dal governo sono contestualmente uscite. Con Berlusconi o contro Berlusconi sempre cattolici sono. Neanche dell’assemblaggio di Todi si può dunque parlare come di una omogenea componente politica cattolica, dalla quale resta peraltro ben distinta l’altra componente di tradizione “cattolico-democratica”, che infatti subito si è riunita in un altro convegno, ed è anch’essa presente con un suo autorevole esponente nel governo Monti.
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