[Papa Gregorio Magno] TESTI E MASIME DI
GREGORIO MAGNO PAPA
"Quando qualcuno ci loda o ci insulta,
dobbiamo confrontarci sempre con la nostra coscienza (inter verba
laudantium sive vituperantium ad mentem semper recurrendum est) in modo da
rattristarci molto se in essa non troviamo il bene che ci viene
riconosciuto oppure da rallegrarci altrettanto se non troviamo in essa
tracce del male che ci viene attribuito. Infatti a cosa può servire l'elogio
degli altri se la tua coscienza ti accusa (Quid enim, si omnes laudant
et conscientia accusat)? E, d'altra parte, perché provare tristezza se la
coscienza non accusa di nulla (aut quae debet esse tristitia, si omnes
accusent et sola conscientia nos liberos demonstret)? . Paolo apostolo dice
che <la nostra gloria è la testimonianza della nostra coscienza>
(2Cor 1,12) e Giobbe aveva detto: < il mio testimone sta
in cielo> (Gb 16,20). Dunque se abbiamo in nostro favore il testimone del cielo
e quello del cuore, perché preoccuparci tanto degli stolti? Che dicano pure
fuori quel che vogliono (Si ergo est nobis testis in caelo, testis in corde,
dimitte stultos foris loqui quod volunt)!... . Bisogna tuttavia dialogare
con calma con i detrattori, dando loro soddisfazione in tutti i modi... Se però
non vogliono e non sentono ragioni, ricordati della parola del Signore: <Lasciateli
andare: sono ciechi, guide di altri ciechi> (Mt 15,14). Anche Paolo
ammoniva dicendo: <Se è possibile, per quanto sta in voi, cercate di aver
pace con tutti> (Rm 12,18)...Disse <se è possibile>, perché
se noi, nonostante tutto, custodiamo in cuore l'amore verso chi ci odia, siamo
certamente nella pace anche quando l'altro la rifiuta (etsi illi nobiscum pacem non habent,
nos tamen cum illis sine dubio habemus)".
(Lettere XI, 1. Città Nuova Editrice, Roma 1999, pp.17-19).
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