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La legge elettorale in discussione distruttiva della
democrazia –
L’assemblea dei Comitati Dossetti per
la Costituzione tenutasi il 14 febbraio a Bologna nella Sala del Convento di
San Domenico ha giudicato con severità gli avvenimenti culminati nella
rimozione del governo Letta, ravvisandovi una caduta della politica nel gioco
delle intenzioni coperte, delle promesse ingannevoli e delle improvvisazioni
inspiegabili.
L’assemblea, apertasi con le
relazioni del presidente dei Comitati Raniero La Valle e del
prof. Mario Dogliani
dell’università di Torino, e presieduta dall’avv. Francesco Di Matteo ,
ha rivolto alle forze parlamentari e in particolare al Partito Democratico un
appello per il ritorno alla serietà della politica. Non si può togliere dignità
alla politica quando attraverso di essa per molti passa l’alternativa tra la
felicità e la disperazione, quando alla politica sono legate decisioni di vita o di morte per popoli
interi e quando molti si impegnano in politica per altissime ragioni di carità
e di giustizia. Il gran numero di
persone presenti all’assemblea testimoniava quale fosse il livello di
preoccupazione che gli ultimi avvenimenti hanno indotto nei cittadini.
L’assemblea ha chiesto il ritiro
della proposta di legge elettorale in discussione alla Camera, considerandola incostituzionale
e illegittima, anche alla luce della recente sentenza della Corte. Essa
confligge sia con la finalità di dare una vera rappresentanza parlamentare al
Paese, sia con quella della “governabilità”, comprime il pluralismo politico, è
funzionale al perdurare dell’arbitrio dei poteri economici e finanziari e sarebbe distruttiva della stessa
democrazia.
L’assemblea ha poi denunciato la
contraddizione, incomprensibile per i cittadini e offensiva per la
magistratura, di una persona interdetta
con sentenza definitiva dai pubblici uffici, che in un ufficio pubblico come il
Quirinale è consultato per la formazione di un governo, ed ha respinto l’idea
di una riforma costituzionale che parta dal presupposto che il Senato sia un
ente inutile e perciò inutilmente costoso. L’assemblea ha invece sollecitato
nuovi studi e proposte per una riforma del Senato della Repubblica che, fuori del
circuito della fiducia tra Parlamento e governo, sia eletto con la
proporzionale e sia configurato come la Camera delle garanzie, dell’alta
codificazione, del concorso alla legislazione costituzionale e del raccordo tra
Stato e regioni, nella linea delle ipotesi formulate dal prof. Dogliani e dal
sen. Walter Tocci.
L’assemblea ha infine rivolto un
pressante invito al Partito Democratico perché, a partire dall’esigenza di
salvare la democrazia nel nostro Paese, rimetta in discussione le sue proposte di legge
elettorale e di riforme costituzionali e voglia anche ripensare se stesso. Un
principio di dialogo si è instaurato in proposito nel corso della stessa
assemblea con esponenti autorevoli di tale partito; i Comitati Dossetti per
parte loro hanno avanzato la loro disponibilità a continuare tale dialogo per
uno scambio di valutazioni e prospettive sul piano giuridico, culturale e
politico.
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